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Via Santa Bona Nuova, 50
Treviso 31100 (Italia)
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email: emanuele.alvino@libero.it
web: vintagedesignincorporated.blog
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Opere
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annunziata
pencil
on
paper,
25x35cm cm,
2011
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cristo alla colonna
pencil
on
canvas,
150x150 cm,
2012
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cristo e il cinereo
pencil
on
canvas,
100x70 cm,
2012
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ultima cena
pencil
on
canvas,
120x120 cm,
2012
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Biography:
lavori e studio di nuove forme di pittura
BIOGRAFIA:
diplomato presso il Liceo Artistico di Treviso il 2003
Laurea presso Accademia di Belle Arti di Venezia 110/110
Iscritto presso la fondazione Bevilacqua la Masa da novembre 2006;
-amante della fotografia modernista americana degli anni 30-50.
-esecuzione di grandi pitture murali, pittura dell’anima psicologica,
-xilografo,incisore, litografo, soggetti religiosi,
-interior design e cromatologo ambientale.
-fotografo di architetture e di design.
-tendenze artistiche astrazione,figurazione,
minimal art, e arte povera.
-performances di body art.
-illustrazione erotiche,fantasy,gotiche,
-collaboratore di labboratorio presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia presso l'Atelier del Prof. A. Serafini.
Pubblicazione su ‘frattura scomposta’ di ottobre 27 2007
L'opera pu importante è esposta nella chiesa di San Pasquale in provincia di Benevento.
Studio a Treviso sede centrale
-Venezia con angolo di esposizione open-space; zona San Marco.
-LE IMMAGINI PUBBLICATE FANNO PARTE DEL FONDO DELL'ARTISTA CON REGOLARE ARCHIVIAZIONE. OGNI ABUSO SARA PUNITO A NORMA DI LEGGE-
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Curriculum vitae:
La componente emozionale è dunque fondamentale nella rappresentazione del soggetto, mi esprimo con registri diversi, ma ugualmente intensi.
La mia ricerca intesa a far emergere una sorta di dimensione sorgiva, quasi un emersione primitiva e bruta dell’inconscio.
GESTO E MATERIA: Nell’attimo in cui traccio il segno sulla superficie, agisce trasmettendo anche fisicamente la propria emotività.
Pittura segnica il cui segno e protagonista è un lavoro piu riflessivo e meditato, con tracce che costituiscono l’intelaiatura, la struttura portante del dipinto.
La materia; mediante l’uso di paste di colori sovrapposti o di materie diverse applicate sul supporto, mira a conferire fisicità al quadro. I materiali scelti vengono usati per i loro valori tattili o coloristici.
Le mie opere sono inspirate a una sorta di intenso espressionismo segnico oppure la pittura materia si distingue per le composizioni di materiali singolari come sacchi, sabbia, giornali, plastiche.
Sulle superfici dei dipinti affiorano segni e forme che definiscono vagamente oggetti e figure; ma non si tratta però di immagini finalizzate a descrivere aspetti della realtà, ma di frammenti inconsci che si intrecciano indissolubilmente alla materia emergendo come tracce dal profondo.
Voglio rompere gli schemi tradizionali del quadro da cavalletto, dipingere dopo aver talvolta steso la tela per terra, lasciando sgocciolare da un recipiente sospeso il colore, cosi da ottenere un risultato immediato che permetta l’istantanea presa di contatto con l’opera intesa come un fatto fisico, concreto.
All'interno del complesso fenomeno artistico degli anni 1945/60, definito dal critico Tapié, Arte Informale, si riuniranno alcuni movimenti caratterizzati da una sorta di astrattismo come rifiuto della forma e in alcuni casi dalla crisi di fiducia nei valori della razionalità. Il gesto, anche violentemente espresso sulla tela, istintivo e fulmineo, il valore del segno, il senso del materico, sono le componenti principali dell'arte definita informale che emerge proprio con il sopravvenire di quell'atteggiamento di sfiducia nei valori tradizionali della società, prevalso dopo la II Guerra mondiale. La crisi dei valori di razionalità in Europa, come anche in America o in Giappone, ne favorisce quindi, se non addirittura ne causa, l'affermazione.
Si mettono in discussione tutti quegli elementi tradizionali di espressione artistica come le linee, i colori, gli elementi figurativi oltre che i supporti stessi dell'opera e gli strumenti per eseguirla. La pittura d'azione, presuppone che il colore e la mano dell'artista si uniscano per dare vita ad opere in cui prevale l'istinto immediato, a volte violento del gesto. Emerge tale tendenza sia in pittura che in scultura. Sembra che l'artista si affidi ora nel creare, più all'istinto e al caso che ad una espressione mediata dalla mente e si pone l'accento sugli stati d'animo dell'uomo. Parigi, Milano, ma anche Roma e Venezia, sono teatro dell'affermazione dell'Informale in Europa.
In Italia avremo infatti, nell'ambito dell'arte "materica" artisti come Burri, e per la corrente "gestuale" Baj. All'interno dell'arte denominata "segnica" si distingueranno invece Capogrossi e Vedova. Dell'arte informale farà parte anche la corrente dello "spazialismo". L'Informale, nonostante tutto non è un movimento completamente distaccato dalle precedenti esperienze artistiche, da cui per molti versi prende le mosse. Fu infatti definito anche Impressionismo astratto proprio per l'atteggiamento (appreso dall'impressionismo), di ricorrere alla immediatezza espressiva. L'informale si riallaccerà inoltre anche al Dadaismo per il rifiuto della tradizione culturale ed accoglierà anche suggestivi spunti dal Surrealismo per l'esaltazione dell'inconscio.
Si esaltano inoltre le possibilità espressive dei colori, che venivano uutilizzati anche per i contrasti che erano capaci di generare. Le opere appartenenti a tale corrente artistica si differenzieranno le une dalle altre a seconda della personalità dei singoli artisti e delle tecniche esecutive utilizzate per la realizzazione delle opere stesse.
Oltre alla pittura gestuale francese che facendo riferimento al gruppo "Abstraction lirique" ebbe come maggiori esponenti Mathieu e Franz Kline che utilizzò grandi segni neri su fondo unicamente ed ossessivamente bianco, si distingueranno anche personalità aderenti all'Action Painting -termine riconducibile al critico Rosenberg per definire l'arte gestuale newyorkese-, come Willem De Kooning che ama accostare colori violenti tanto da essere stato accostato agli espressionisti (Espressionismo astratto) e Jackson Pollock. Quest'ultimo noto per lo sgocciolamento del colore sulla tela secondo una tecnica denominata dripping. Afferma Argan: “La action painting americana non rappresenta né esprime una realtà oggettiva o soggettiva: scarica una tensione che si è accumulata nell'artista (...) il margine di casualità è minimo: è il pittore che sceglie i colori, ne dosa le quantità, determina con i propri gesti il tipo di macchiache faranno cadendo dall'alto sulla tela”. Infine da citare all'interno dell'Action Painting anche Rothko.
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Ultimo aggiornamento:
martedì 29 Ottobre 2013
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22/6/2007
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