Biography:
Paola Pacella nasce nel 1976 a Piacenza.
Nel 2003 si laurea in Scultura con 110/110 all’Accademia di belle arti di Bologna sotto la guida di Mauro Mazzali e consegue tre diplomi di master relativi alla pedagogia e all’insegnamento delle discipline artistiche. Si perfeziona all'Istituto d'Arte Gazzola di Piacenza con Mario Branca -scultura- e Bruno Missieri -incisione- e presso Officine Saffi LAB di Milano con Marco Malavolti -stampi in gesso e colaggio-. Espone dal 1999, anno in cui vince il secondo premio Giovani Artisti presso Galleria Ricci Oddi, Sale Amici dell'Arte a Piacenza e oltre a dedicarsi alla scultura sperimenta il linguaggio fotografico, fino a creare una vera e propria poetica del corpo e della gestualità. Dopo gli esordi nel 2003 con la collettiva bolognese dei migliori allievi dell'Accademia, "Armonie e contrappunti, la scultura e la sua voce" a cura di Alfonso Panzetta, nel 2007 è finalista del premio per fotografi “The Quest of Fashion” presso Pitti Immagine Filati a Firenze e nel 2010 vince nuovamente il secondo premio Giovani Artisti presso Palazzo Farnese a Piacenza.
Nelle varie esposizioni riscuote successo di critica, che definisce la sua fotografia come “perfezione compositiva, illuminazione uniforme ma anche documento” e giudica i suoi ritratti “espressivi nella loro straordinaria semplicità e veridicità”.
Insegna Arte (Medie e Superiori) e Discipline Plastiche (Liceo Artistico) e si dedica al ritratto in scultura e in fotografia, collaborando, tra gli altri, con Associazione Crisalidi (Festival di Teatro 50+1, Pontenure, PC).
Conduce, dal 2014, con il supporto del Comune di Piacenza, laboratori innovativi sul ritratto modellato con attività di peer tutoring (Associazione Plasmarte).
Esegue ritratti su commissione.
Di lei hanno scritto: Francesca Baboni, Fabio Bianchi, Enzo Latronico, Pietro Corvi, Elisabetta Paraboschi, Luana Baldrighi, Sabrina Falzone, Maria Paola Sforza Fogliani, Giovanna Ravazzola, Andrea Coppini, Cesare Zilocchi, Fausto Chittofrati.
Scrive delle sue opere fotografiche lo staff di Magnum Photography Awards 2016:
'Coniugare le arti plastiche con la fotografia è senz’altro un approccio stimolante, e la tua proposta è caratterizzata da una grande coerenza concettuale.
#uomosocial(e) / espressività di grande impatto, che rimanda ai volti sfigurati dall’angoscia di Francis Bacon, grazie all’utilizzo del mosso e al particolare atteggiamento del soggetto, nonché del suo aspetto.
portrait#1 / scatto molto interessante, che oltre al suo significato simbolico, suggerito dal gesto del soggetto, è caratterizzato da un’estetica elegante; il soggetto emerge da un’oscurità assoluta, che lo rende una sorta di apparizione arcana.
proiezioni / il suo grande pregio è quello di essere totalmente l’immagine di una performance ma anche - altrettanto totalmente - una fotografia d’arte. Questa ambivalenza rende lo scatto molto suggestivo e aperto, nonché stilisticamente molto elegante.'
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