Biography:
Renato Chiesa
Percorsi e orizzonti
E’ sempre tempo di esami. Anche per Renato Chiesa, benché nel proprio bagaglio abbia lungo percorso e maturata esperienza. Anzi, forse iniziano oggi gli esami buoni: quelli più importanti. Perché Chiesa, davvero legato al concetto di bagaglio nella repentinità di saluto e di partenza, nella molteplicità di viaggi e di approdi, ha probabilmente sperperato negli excursus più di quanto abbia raccolto nel cammino.
Ma dissipare beni è meno grave del rischio di contagio alla carriera. La carriera configura tutto: pensiero, passato e scelta esistenziale; è diagramma di un’esistenza, sia leggenda oppure lapide.
Chiesa è marinaio e conosce, dopo la solitudine delle onde, la compagnia del porto. In metafora, il boccale degli amiconi e la solidarietà dei questuanti gli hanno prosciugato tasche e tempo.
Ma è salvo lo spirito, desiderio pugnace e spontaneo per esprimere un mondo visionario e surreale.
Riparte oggi dalle sale di un vecchio amico, Angiolino Calestani: anche lui ha navigato bonaccia e tempesta, ha accumulato esperienza in un diario mai scritto, aperto ora per la migliore lettura di Alessio, il figlio. Così Calestani può meglio comprendere Chiesa e insieme, come ai vecchi tempi, quando non si conoscevano ma in parallelo percorrevano raffinate strade, programmare uno scenario di tutto rispetto e determinare traguardi di soddisfazione.
Calestani, palcoscenico ridimensionato rispetto ai fasti di una volta ma inalterati gli obiettivi di qualità e i requisiti di selezione, può oggi suggerire a Chiesa come districarsi dal suo bosco delle meraviglie, costellato di fate e miraggi che non appartengono alle pagine ufficiali ma affollano uno spazio improprio.
Chiesa ha solcato più di trent’anni di pittura, sostenuto da un collezionismo animato da costante fede e, sul versante opposto, sabotato dalla faciloneria di un mercato che troppo frequentemente non si regge su etica e struttura di professionalità.
Agli inizi del percorso, scanditi da impegni ufficiali, luminosi come solitamente i riflettori inquadrano l’enfant prodige, Chiesa ha poi alternato divagazioni goliardiche e distrazioni gaudenti.
Senza penalizzare il proprio spirito giocoso, il temperamento di estroverso ottimismo e socialità, Chiesa può rinnovare il cammino di ufficialità e di qualità professionale.
Gli esami ricominciano ora: per scrivere un nuovo percorso, sano e senza contaminazioni, basato su storia e futuro, per divenire davvero la storia di Renato Chiesa.
Aprile 2002, Claudio Rizzi Torna all'inizio
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Il surrealismo può assumere i più svariati aspetti: nella pittura Renato Chiesa entra come componente ad arricchire una concezione nella quale l'immaginazione ha la parte preponderante e il colore gioca sui contrasti, assegnando agli oggetti- forbici simili a corvi, coltelli sovrapposti a me- zelune -una funzione negativa di evidente suggestione simbolica. Negli spazi in cui vagano pianeti simili a bolle iridescenti, trovano però posto anche agili cavallini, che sono parenti stretti di quelli, disegnati in obbedienza alle regole accademiche, ch'egli destina alle lastrine d'oro di un orafo; dove il pittore rivela una specifica preparazione e il possesso sicuro della tecnica. Cosi può tornar a sognare Al di Là del reale ed evocare i modi sui quali La sua fantasia compie balzi incontenibili.
Monteverdi. Torna all'inizio
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Ciò che colpisce immediatamente nell'Arte di Renato, Chiesa sono i vivaci colori della sua tavolozza. Colori accesi infuocati che danno l'esatta sensazione dello stato d'animo, dell'inquietudine, della sofferenza e della sensibilità dell'artista. Chiesa comunica attraverso i colori a questi suoi paesaggi disabitati; La cromatica d'insieme è suggestiva mentre si notano molti giochi di ombre che completano l'armonia del quadro. La vita è sofferenza ,in rapporti tra gli uomini sono sofferenza, il contatto con La natura è sofferenza, ma La sofferenza è ancora amore .E questa rapporto sofferenza- amore è deducibile delle opere di Renato Chiesa.
Sergio Cere (Presentazione). Torna all'inizio
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Dal Quadrato parlare della pittura di Renato Chiesa, giovane italiano e parigino di adozione, allievo del maestro sugurof, impostata sui ISMI delle Beuax arts ,esprime attraverso le vibrazioni dei propri colori una soluzione irremovibile del suo mondo fatato di cui egli e artefice. Le sue composizioni sono d'una realtà concretizzante e traducono attraverso un suo filtro magico La struttura dei paesaggi e delle figure cosmopolite che ha osservato attraverso il suo pellegrinare nei mondi attuale. Egli traduce con immagini proprie oggetti e persone come in un sogno irreale, ma concretizzato sulle tele. Nel '65 partecipa ad una collettiva per giovani artisti dell' accademia riscuotendo vasti consensi, nel 66tiene La sua prima personale alla galleria d'antibes e viene elogiato dalla critica. Nel,67 partecipa alla II'rassegna parigina della rive Gauche, nel '68 si trasferisce a Vallauris dove si dedica alla ceramica. Nel '69 va in Bretagna dove tiene una personale a Brest, dal '70 Al '73 partecipa a vari premi internazionali dove La critica lo riscontra uno fra i più validi della nuova generazione, successivamente viene in Italia dove partecipa alla vita artistica milanese di cui annovera svariati premi ,le sue opere si trovano presso le più importanti collezioni pubbliche e private d'Europa, vive e lavora a Milano.
Giorgio Falossi. Torna all'inizio
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Renato Chiesa: L'animo e la natura nella surrealtà cosmogonica " ... Una creativa compenetrazione che la pittura di Renato Chiesa realizza acutamente nell'inventiva espressione dei suoi dipinti. Essa affiora in opere ricche di colore, di gestualità e di una forma che si fermenta al ritmo incalzante di continue e pirotecniche trasgressioni. Osservando queste immagini si comprende d'acchito come una sensibile ricerca di libertà e di movimento costituisca il fondamento su cui si basa la ricerca dell'artista. Renato Chiesa punta alla valorizzazione del movimento in termini spaziali e plastici in questa tensione essenziale è la funzione della luce e dei colori. Elementi che nella pittura sono concepiti carichi di vitalità. Ed è propria vitalità che crea la realtà dello spazio, la sua futuribile eppur presente armonia. L'immaginazione concreta, visibile nelle sue evidenze formali, tonali, è l'estrema metodologia d'intervento di linguaggio che ha le sue più autentiche motivazioni nell'inconscio: il luogo primigenio dell' animo umano in cui si formano inconsapevolmente paure e desideri, speranze e turbamenti. Una massa infinita e spesso oscura di sentimenti, sensazioni, concetti, idee che il pittore filtra e sublima nella dimensione cristallina della forma, nella forza trascinatrice dello stile. Se si dovesse presentare una definizione dell'Arte di Renato Chiesa, interpretarla come una raffinata introspezione-cosmico-surreale, sarebbe un modo assai pertinente di classificare i caratteri originari della sua espressione figurativa. Nelle sue opere la rappresentazione dei paesaggi interplanetari è immersa in una dimensione fantastica algida, impreziosita da una succosa liquefazione iper uranica che si distribuisce tra i vapori atmosferici e solidificazioni cristalline nell'insieme delle composizioni ...".
Teodosio Matteucci. Torna all'inizio
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Chiesa & Cosa
Transfiniti fondali intorno al cuore del caos accendono ordinati display dove urla un silenzio perfetto Energiche suggestioni da arcane distese di stelle abitate solo da orbite di colore .Trasparenze di roccia e lucori di lucidi bolle producono sospensioni interiori oltre la stessa velocità delle molecole, oltre gli anni-luce catturati tra le setole dei pennelli, fra le pieghe delle mani di un artista che insegue da sempre le curve della perfezione attraverso una cifra espressiva articolata sulle scie lancinanti del blues cosmico .Paesaggi cui il maestro ha saputo infondere l’eco di fondo di ardite architetture liriche, di magie scavate con liquido e ordinato rigore in fondo al cuore stesso del caos .Senza perdere di vista il piacere viscerale e dirompente della figurazione Renato Chiesa riesce a trasmettere insieme anche le diafane sfumature dell’astratto e del concettuale . Traspare delle sue composizioni per molti versi accostabili a eroiche partiture per corno e archi, il suo trascorso da sperimentatore e il suo gusto per il restauro quasi volesse operare un restyling definitivo sui vecchi mondi alla deriva in questo sterminato spazio-attimo . La tensione e ben viva e visibile, al limite delle leggi della fisica e dell’Arte. Le sue sfere hanno la superficie levigata, la forza del ghiaccio, il fascino dell’informale, la grazia di un cortometraggio d’autore francese.
Norman Zoia. Torna all'inizio
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Alcuni riconoscimenti
1983 E'accademico con medaglia d'oro dell'accademia Italia
1983 Diploma d'onore dell'ordine internazionale: dei volontari per la pace
1984 Statua della vittoria parlamento mondiale U.S.A. Premio
1985 Fiaccola d'oro Accademia Europea: Premio
1985 Vessillo Europea: Delle arti
1986 Universidad initeramericana de ciencias humanisticas Interamerican University of humanistic. Studiens title honoris causa of doctor of art 03/12/1986
1992 Cavaliere dell'arte il Quadrato
1999 Premio internazionale Riviera del Conero
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