Biography:

Summo Francesco è nato a Milano il 1° aprile 1959,da più di 12 anni si è trasferito nella provincia piacentina. Vive ed ha lo studio a Bilegno di Borgonovo V.T.- Piacenza . Tel 0523 - 864423.
STRALCI DA CRITICHE- "Vorrei fissare in immagine la vita che va- mi scrisse un giorno Summo- vorrei dare immagine alla barbara purezza di un fiore al suo intatto istinto, ma anche al suo costante adeguamento alle possibilità di essere vivi"
Le sue carte dipinte sono animate da una tensione naturale.
Cercano di vivere, di esistere. Raccontano di una natura salvata dallo sguardo umano: quello del pittore, quello dell'osservatore, quando l'occhio vede e il cuore sente.
E allora che povere cose, un po' di acqua, un po' di tinte, diventano colore e le forme nascono, crescono, si sviluppano sul foglio proprio come capita in un giardino sotto l'occhio del premuroso giardiniere.
da "L'occhio del giardiniere" P. Molinari 1995

E' di moda affermare che l'artista non esiste più. Io penso che un uomo è artista quando sa passare simultaneamente dalla visione all'espressione. Non è un privilegio essere artisti. E' una responsabilità. Il problema è di eliminare tutto ciò che impedisce la simultaneità. Alla domanda se l'artista esiste ancora, rispondo che esiste in me la necessità di esprimermi con le immagini, con immagini povere di tutto; fuorché di ciò che sono. Esprimermi nel presente. Esprimere ciò che sono io nel presente.

Si può così notare che ogni acquerello di Summo è forma che diviene e si dissolve: un equilibrio tra creatività e dissolvimento.
Cosa vuol dire tutto questo?
Semplicemente che Summo dopo aver attraversato territori diversi di pittura, ora ha imboccato un sentiero che lo porta a diretto contatto con la natura. Sembra cercare l'arte primitiva, quella fatta dal solo istinto.Quella che dava immagine alla realtà dei sogni, delle illusioni delle speranze. Quali illusioni? Quali speranze? Domande. Sempre domande.
Negli acquerelli di Summo non ci sono risposte.
Queste opere sono fatte soltanto per trovare la risposta dentro di noi. Noi che guardiamo. Quanti di noi guardano con fiducia.
da "Il mio cane" (intervista) Piero Molinari 1994

Simultaneità- e cioè non un tempo prima e un tempo dopo ma coesistente nella incalzante verità dell'attualità- e rarefatta poesia della trasparenza e di una qual trasognata inconsistenza dell'impegno dell'impegno esistenziale dell'uomo guidano Francesco Summo alla scelta delle tinte inventate dall'intervento dell'acqua sulla sostanza materica.
Questo è il destino del suo dipingere ad acquerello: dalla "morte" dell'acqua emergono leggere e delicate tracce figurativo colorate così ricche di trasporto lirico e di umile incanto da comporre una specie di libro dei sogni.
Ennio Concarotti

Attraverso ogni singola forma crea un'atmosfera che ci spinge a chiederci cosa ci sia dietro quel foglio di carta.
...Uno sguardo per tutti
E poi tentare di risalire
più su, oltre le cose.
Mariaelena scotti