Biography:
Nata a Cusco in Perù, figlia di Donna Adele Echeverria Carbonelly e Don Augusto, risiede a Milano, dove vive e lavora nel suo studio, dividendo i suoi soggiorni tra il perù e l'Italia e viaggiando per ragioni di studio nelle maggiori città europee.Il suo interesse per l'arte, non condiviso dai suoi familiari, inizia fin dalla giovane età e per rispetto ai suoi genitori, Gabiela tiene questa passione chiusa nel silenzio della sua anima. Finchè arrivò il momento di dare sfogo a questa sua ardente inclinazione repressa.L'artista inizia a dipingere e a cancellare quegli anni d'intensi desideri nascosti, esprimendo attraverso i colori e i suoi personaggi, tutto quello cha aveva represso. Dopo la scomparsa del padre, Gabriela rimane con la madre e il fratello Artemio, tanto amato, che la incoraggiano a perseguire i suoi desideri e ad approfondire i suoi studi.Frequenta quindi le scuole Cuschegne a la Facoltà di scienze Amministrative e Turismo, presso l'Università Nazionale di San Antonio Abate a Cusco; fin dall'età di diciassette anni, partecipa a concorsi, corsi d'abilitazione, congressi, eventi sociali e culturali, lavorando in diverse istituzioni statali e private in Perù, mettendo sempre in evidenza la sua preparazione e capacità. Il suo carattere esuberante la porta a vivere diverse esperienze, con la voglia di conoscere il mondo al di fuori dei confini del Perù, dove ormai aveva visto e sperimentato ogni situazione, dalla più umile alle più agiate, condividendo le vicissitudini del suo popolo.Si trasferisce in Italia, dove spinta dalla fervente curiosità, cerca di acquisire e analizzare gli usi e costumi di questa nazione, valutandone la positività e le negatività. Finalmente, ascoltando la sua vera indole, riabbraccia il suo amore per la pittura e l'arte, giunta a Milano si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi con la tesi: "La Visione del corpo alla luce dei dipinti" di D. H. Lawrence, romanziere e saggista inglese. Entra in contatto con artisti contemporanei, quali: F. De Filippi, P. Baratella, S. Pizzi, S. Esposito, L. Bonini, R. Roberti, U. Montefiori, con critici d'arte, quali: R. De Grada, V. Sgarbi, R. Sanesi, G. Accame, F. Poli, E. Pontiggia, T. Carpentieri, G. Seveso, S. Zecchi, e uomini della cultura Italiana, ma soprattutto è determinante l'incontro con la persona di grande saggezza e intelligenza, amante dell'arte e della cultura, che Gabriela ha sempre chiamato "Gioia per l'eternità" che ha saputo indirizzarla e incoraggiarla nella sua ricerca pittorica, senza mai dimenticare gli altri amori della sua vita "Nilo e Karina" con la frase che inseguiranno nella mente " tutto sacrificio è trionfo" e "tutto trionfo è sacrificio"
Critiche
...La sua pittura, spesso,
rivisita il passato,
seguendo il percorso
dell'arte spagnola
condizionata dal clima
e dai retaggi culturali
indigeni.
La sua ricerca sembra
voler riportare
alla luce
quel patrimonio
culturale della terra
di cuzco....
Romano Battaglia
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