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Milano (Italia)
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email: kay_venus_hole@fastwebnet.it
web: spaces.msn.com/kayvenushole/
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Opere
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Are you trying to tempt me. Because I come from the land of plenty?
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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Children of the grave
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2004
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Femme Fatale
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2004
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I come from a land down under where women glow and men plunder!
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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I'D RATHER LOOK AROUND ME - COMPOSE A BETTER PAINT `COS THAT'S THE HONEST MEASURE OF MY WORTH
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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If you could see my mind you'll find that there will be a place hidden behind my comedian face
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2003
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O.Z.
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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Relax said the nightman, you can check out anytime you like but you can never leave
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2003
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Rock me Ama Ama Amadeus
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2003
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The Nightflier
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2003
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To exagerate is the first thing
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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When I first met you, I didn't realize
mixed media
on
paper,
50x70 cm,
2005
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Biography:
Nasce a Pittsburgh in Pennsylvania nel 1961 da una numerosa famiglia medio borghese italo americana.
Ultima di cinque fratelli viene trattata da tutti come il cucciolo di famiglia Kay Holland cresce in un ambiente sereno ma estremamente protettivo e rigidamente religioso abbinato ad una salute estremamente cagionevole la porta a maturare un carattere timido ed introverso.
La naturale predisposizione per il disegno e l’illustrazione e il supporto e lo stimolo della madre avvicinano Kay al mondo dell’arte ed in particolar modo alla Pop Art che aveva visto Pittsburgh città natale del più famoso esponente della corrente artistica. Affascinata dalla geniale intuizione di Warhol decide di seguirne i passi iscrivendosi al Canergie Institute of Technology per affinare le capacità nel disegno e nella decorazione.
Da qui il salto verso il mondo della grafica pubblicitaria è breve, anche se la vera passione è il disegno e la pittura.
All’attività di grafica affianca quindi la ricerca pittorica. Si trasferisce a New York dove, con pochi mezzi, utilizza l’appartamento in affitto come atelier.
Nasce Kay Venus Hole con i primi lavori a matita di un figurativo iperrealistico che soddisfano la voglia di sviscerare fino in fondo l’anima e le pieghe della figura umana ma che non riscontrano il successo desiderato. Le opere di quel periodo sono troppo delicate, troppo accademiche e non fanno presa nell’ambiente.
Il rifiuto e le delusioni, nonostante una buona carriera di grafica pubblicitaria, la portano ad isolarsi sempre di più, i contatti sociali sono ridotti al minimo fino ad annullarsi con l’unica eccezione della famiglia rimasta a Pittsburgh.
Nel 2001 decide di allontanarsi definitivamente da un mondo troppo fitto di ricordi diventato claustrofobico per la salute mentale e fisica, decide di partire alla volta dell’Italia, decide di tornare alle origini nella speranza di trovare nella culla dell’arte nuovi stimoli che sinora non aveva trovato.
Dopo varie peregrinazioni, sceglie come città di riferimento Milano.
La metropoli sortisce il suo effetto e, nonostante rimanga viva la scelta di isolamento che crea un’aura di mistero e di impalpabilità, riesce finalmente a trasferire sulla carta tutta la rabbia, la tristezza e la disperazione forse liberandosene, utilizzando l’arte come valvola di sfogo di tutto ciò che le opprimeva l’anima.
Rompe dapprima gli schemi allontanandosi dal gancio di espressione accademica che la caratterizzava per tornarvi in modo totalmente nuovo. Il progressivo dissolvimento dell immagine reale,fino ad una confusa e inorridente metamorfosi dell uomo pipistrello, testimonia la lenta sgretolazione del suo equilibrio psichico. Nascono le figure alate, metamorfosi di uomini e donne che con gli occhi esprimono dolore, rabbia, disprezzo, femminilità, sensualità. Negli occhi è tutto il loro mondo perché negli occhi è concentrata l’espressione e l’espressività, la simbologia e il vissuto. Il resto poco importa, il resto è accessorio e supporto di uno sguardo che penetra lo spettatore, che lo scuote perché la metamorfosi è in atto.
La serie di queste figure deformi e vampiresche rivela un mondo lontano dalla nostra realtà,un mondo la cui esemplificazione più viva possiamo forse percepire nell incubo piu remoto. Ciò è una chiara testimonianza di come i disturbi psichici di questa geniale pittrice si rivelino indelebilmente nella sua produzione artistica piu eccelsa.
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Ultimo aggiornamento:
giovedì 18 Maggio 2006
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15/5/2006
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