Glossario
 
world artist
Massimo Trulli


Roma (Italia)

tel. 3495521295
email: info@trulliarte.it
web: www.trulliarte.it
  Opere
 

 

Biography:

Nel panorama italiano dell’arte contemporanea Massimo Trulli si distingue per originalità, ricerca innovativa libera d’ogni tendenza.
Inizio figurativo e studi sull’arte classica, l’artista nasce ad Anagni, vive e lavora a Roma.
Si dedica all’arte etnica e i suoi temi preferiti sono l’Egitto e i colori dell’Africa. Attraverso queste ricerche, l’artista si propone di trasmettere emozioni fissandone la bellezza e l’armonia che emanano questi mondi misteriosi, affascinanti.
Nei quadri emerge la sua grande forza espressiva con il cromatismo dei suoi colori ricercati e delineati dal risalto delle linee.
Ma il mondo si evolve, e con esso anche l’arte che attraverso le nuove tecnologie, si affianca al cavalletto, alla tela, ai colori, offrendo nuovi campi visivi e tecniche moderne.
Negli ultimi anni l'Artista è maturato grazie ad una continua ricerca ed un'elevata curiosità artistica ed intellettuale.
Inizia così, la nuova fase, colma d’espressione artistica, moderna e ricerca oltre il classico.
Sperimenta in modo approfondito varie tecniche pittoriche e materiali come: gesso acrilico, polvere di marmo, sabbia di fiume e di mare, cemento bianco, oro, argento, ecc., creando opere a rilievo su tele di grandi dimensioni.
E'difficile catalogare il suo lavoro in una precisa corrente artistica, anzi diventa restrittivo per la sua libera creatività.
Ha esposto a Roma, Milano, Vienna, California, Ischia, Santa Margherita Ligure ecc.
Le sue opere si trovano in numerose collezioni private in Italia e all'estero, moltissime delle quali in America.
Hanno scritto di lui 
Artista di rara ed alta polivalenza, Massimo Trulli – oltremodo gradito ad un sempre più vasto pubblico di fruitori ed alla più qualificata critica italiana ed internazionale – prosegue, con una dedizione costantemente ripagata da tali consensi (eppure, per sua e nostra fortuna, mai dissociantesi da una provvidenziale timidezza del proporsi che appare, in tutta evidenza, contrassegno di serietà ben rara nella tristezza d’un oggi generalmente inginocchiato non all’Arte ma ai tanti e troppi suoi sepolcri imbiancati di millanterie e di “business”), un tragitto di acutissima creatività che avvince e convince anche per un’inossidabile simbiosi di eclettismo e di concretezza, laddove il suo posizionarsi (parallelo e simultaneo al tempo) su piani espressivi diversi, quantunque legati da un solo, unificante “fil rouge” dell’estro, lo porta ad esprimersi, ed al meglio, in un “work in progress” di multivisione che intuisce, individua e distingue tasselli d’un solo procedere musivo proprio pur correlandoli, concettualmente ed esteticamente, in un comune percorso espressivo attraverso sentieri di segni e coordinate d’innamoramento per cromìe e materiali che sostanziano forme intese come precise testimonianze di devozione e d’autorealizzazione nel loro profondo, infinito, proteiforme esplicitarsi.
Dominatore della materia, che plasma, carezza e incide con esplicita voluttà di seduzione (a cercare spirito, corpo, carne, voce, sussurri e grida, memorie e palpiti fra agglomerazioni fittiziamente inerti) Massimo Trulli vi ricava assemblaggi di corporeità ed alveari di geometrismi, quietudini formali e stratificazioni vibranti, rivoli e grumi, sedimenti e sentimenti, servostrutture di consolidamento e sovrastrutture pronte a rilasciare colate monocrome a ritratti autoilluminati da nitori e fluorescenze su cui sciabolano sapienti fulmineità di sottolineature tonali e ad evocazioni di classicismi che sembrano fuoriuscire da quella patina di materia allo stato puro apparentemente chiamata a ricoprire tali esistenze per eternarne l’essenza intima e atemporale, in una sorta di liturgia laica da cui ricavare interrogativi,dilemmi, inquietudini, indignazioni, angosce, speranze.
E se nell’uso della materia Trulli si rivela, quindi, magistrale interprete di autoinquisizioni e di enigmi rilanciati alla contemplazione dell’osservatore esterno, l’Artista riesce anche ad ammaliare in tutte le altre configurazioni del suo “excurrere” per amplessi di segni: laddove, ad esempio, ci dona condizioni d’incanto nel chiamarci dinanzi a plasticità di “silhouettes” danzanti su fondali nutriti a sangue e ad oro; oppure se elisir di antiche radici lo esortano a reincarnare scenari etnici in apoteosi di nitori e dinamismi, di arabeschi e di compostezze ancestrali; ovvero, ancora, quando altri “files” del suo solidissimo patrimonio culturale ed esperienziale lo portano ad interfacciarsi ad indistruttibili referenti di contemporaneità visuale, stimolandolo a moltiplicazioni warholiane tutt’altro che pedisseque, visto che viraggi, maculazioni di fondo e variabili solarizzanti non ricalcano ma rivisitano “in soggettiva”:come accade anche nelle variazioni, tutt’altro che già viste o superficialmente prevedibili, sul tema della Gioconda, o nell’uso, anch’esso ripreso in esiti di fatto non ricalcati, di vari supporti comunicativi al fine di sollecitare interattività attraverso i codici del linguaggio.
Di questo e di molto altro Massimo Trulli è capace, per vastità d’invenzione e duttilità stilistica, per maestria d’uso di strumenti ed amplissima disponibilità di soluzioni progettuali, per conoscenza e coscienza d’ogni alchimia che dona elevazione a potenza al segno, al colore, alla luce, e che trasmuta segno e materia in Arte.
Prof. Nuccio Mula
Scrittore – Critico multimediale
Teorico della Percezione Visiva e di Psicologia della Forma
Docente di Filosofia dell’Immagine in Accademia di Belle Arti
Componente dell’AICA
Association Internationale des Critiques d’Art
 

 

Ultimo aggiornamento: domenica 2 Dicembre 2007
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