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Bologna (Italia)
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nascita: 1935 morte: ---
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Opere
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Autoritratto
oil
on
wood,
40x25 cm,
1954
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Babele onda anomala
mixed media
on
canvas,
150x100 cm,
2005
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Onda anomala sequenza
mixed media
on
canvas,
150x130 cm,
2005
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Onda anomala, vorrei e non vorrei
mixed media
on
canvas,
160x100 cm,
2005
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L'uomo delle pulizie
ready - made
on
various materials,
160x50x50 cm,
2005
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Pater Noster
sculpture
on
various materials,
250x180 cm,
2004
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Sinfonia dell'onda anomala
mixed media
on
canvas,
160x100 cm,
2005
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Stalker, la zona, onda anomala
mixed media
on
canvas,
210x170 cm,
2005
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The big brother
mixed media
on
canvas,
100x50 cm,
2005
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Babele
mixed media
on
canvas,
105x70 cm,
2004
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Bach Hotel
mixed media
on
canvas,
300x800 cm,
1981
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Bach Hotel
mixed media
on
canvas,
particolare cm,
1981
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Happyness
mixed media
on
canvas,
130x160 cm,
1968
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In hoc sognos vinces
mixed media
on
canvas,
200x400 cm,
1968
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Lo sguardo di Edipo
mixed media
on
canvas,
100x100 cm,
2001
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Biography:
Paolo Baratella nasce a Bologna nel 1935. Autodidatta, nel 1959 si trasferisce a Milano dove si avvia a una personale sperimentazione artistica in cui arriva a esporre in molte città italiane ed europee, come Bonn, Parigi, Berlino, Barcellona, Basilea, Helsinki, Bruxelles, Mosca, oltre che a New York, San Francisco, Toronto e Montreal.
La sua ricerca nasce sostanzialmente da una visione critica e analitica della condizione politica e sociale della realtà in cui vive. Negli anni Sessanta, utilizza tutti i mezzi di comunicazione di massa, tv, cinema, manifesti pubblicitari, giornali, da cui estrapola le mmagini che poi taglia, elabora e trasforma, costituisce poi grandi pannelli ricchi di citazioni e numerosi riferimenti reali. Baratella utilizza, una tecnica mista e diversificata: la pittura si espande sulla tela quasi fosse un`immagine rubata al reale, importante per questo l`uso della tecnica dell`aerografo. Il richiamo delle tematiche spresse dalla Pop Art, sono ampliate da un chiaro e incessabile bisogno di rivolgere il suo interesse non solo alla realtà visiva cosi come appare, ma soprattutto di testimoniare un profondo disagio nei confronti della violenza, la povertà e la solitudine che egli respira nella realtà contemporanea. L`arte rappresenta un mezzo esplicativo, fatto di immagini, per poter insegnare e raccontare questa consapevolezza. In questi anni espone le sue opere in numerose mostre personali sia in Italia che all`estero e partecipa ad importanti manifestazioni collettive.
Dall`inizio degli anni Ottanta gli apparati scenografici di Baratella si arricchiscono maggiormente di riferimenti iconografici culturali, pittorici e letterali. Dalla metà degli anni Ottanta, Baratella si rivolge con maggiore attenzione, all`iconografia dell`arte, della filosofia e della storia, che egli esprime con una visione prevalentemente introspettiva, non abbandona la grande dimensione e la costruzione del polittico, anche se sai llontana dai grandi apparati scenografici. Spesso predilige la composizione monocroma, quasi a ritrovare un passato informale. Negli ultimi anni, alla pittura di superficie aereografata, si aggiunge l`impasto di materia cromatica e l`uso di altri elementi come il legno e il metallo e la sua ricerca formale ritrova un senso costruttivo, quello di un intento morale e etico dell`arte nei confronti dell`essere uomo.
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Curriculum vitae:
Negli anni ‘70 lavora in stretto contatto con Giangiacomo Spadari, Fernando De Filippi e Umberto Mariani, formando un gruppo che, senza intenti di convergenze formali, rappresenta una delle più interessanti esperienze artistiche e culturali di quel tempo. Nel 1973 espone al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e nel 1974 al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris mentre, nel 1976, gli viene assegnata dal senato di Berlino la borsa del D.A.A.D. che darà luogo a una serie di mostre in varie città tedesche.
Sviluppa la sua arte componendo vasti cicli pittorici ispirati al soggetto contemporaneo; vengono così realizzate serie di opere riunite sotto titoli significativi quali: Cronaca di un mal di testa (1968), Come se mi alzassi e prendessi coscienza (1971), Vita morte e miracoli di Joe Ditale (1974), Toccata e fuga da/per il potere (1977), Bach Hotel (1980), Il 1984 & l‘officina ferrarese (1983), Oh specchio delle mie brame! (1985), Nel fertile abisso del buco nero (1986), Orfeo/Euridice (1987), Zarathustra: il viaggio di ritorno (1988), La parte mancante (1989/90), Fuga della scuola di Atene (1992), Achille e la tartaruga (1999), Nemici (2000/2003).
Numerose sono le mostre in Italia, quali Salvare Venezia alla Biennale di Venezia del 1972, Biennale di Milano del 1974 e 1994, Quadriennale di Roma del 1986 e 1999 e Triennale di Milano del 1992.
Molte anche le personali dedicate alla sua opera, tra le quali si ricordano le esposizioni alla Mudima di Milano e alle Gallerie Civiche di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara nel 1995, a Palazzo Reale di Milano nel 1998, all’area esposizione Zona Servizi Territoriali di Castelfranco Veneto, alla Galleria Soave di Alessandria nel 2002 e a Palazzo Guasco di Alessandria nel 2003.
L’artista ha inoltre insegnato per dieci anni alla Accademia di Brera di Milano.
Per maggiori informazioni:
http://www.paolobaratella.it
http://www.galleriasoave.com
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Ultimo aggiornamento:
venerdì 7 Settembre 2007
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7/9/2007
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