BABELE ARTE MUSEO
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Forme grido viva l’Italia
oil on canvas, 134 x 187
Giacomo Balla
- 1915
Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
subject: abstract
descrizione: Si tratta di una composizione astratta, nell’ambito di un linguaggio che, dal 1915, sarà sempre più autonomo nell’ambito del futurismo. Lingue cromatiche che alludono alla bandiera italiana sventolano e si ripiegano in se stesse in un moto circolare su un’ampia zona azzurra. Le campiture uniformi sono composte da colori puri, brillanti e lucidi come smalti. Le forme sono sinuose e compenetrate e non hanno più riscontri fisici con quelle reali e naturali. Sembrano rappresentare, in maniera secca e sintetica, una sensazione emotiva ed energica, allusiva probabilmente alla dimostrazione interventista del 21 maggio del 1915, guidata dal sindaco di Roma e organizzata per acclamare il re che dal balcone del Quirinale gridò Viva l’Italia!. Insieme a questo, vi sono altri dipinti dello stesso anno, definiti interventisti perché ispirati alle varie manifestazioni in favore dell’intervento bellico, durante una delle quali Balla venne arrestato con Marinetti e altri futuristi. L’adesione di Balla al futurismo è, in questo momento, molto convinta ed entusiastica. Sempre nel 1915 egli firmerà con il giovane allievo Depero il Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo.
Dalla documentazione, il quadro risulta presentato al pubblico nel 1918 ma potrebbe essere stato esposto per la prima volta nel dicembre del 1915 alla sala d’arte Angelelli di Roma.
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