Glossario
 
world artist
Edward Hopper


Nyack (Stati Uniti)

nascita: 1882 (Nyack )
morte: 1967 (New York)
  Opere
 
 


House by the Railroad
oil on  canvas,  60 x 72,5  cm, 1925

 


Nighthawks
oil on  canvas,  76,2 x 152,4  cm, 1942

 


Room in New York
oil on  canvas,  72,5 x 90 cm, 1932

 

Biography:

Nato il 22 luglio del 1882 a Nyack, piccola cittadina sul fiume Hudson, da una colta famiglia borghese americana, Edward Hopper entra nel 1900 alla New York School of Art. La medesima scuola viene frequentata da altri che sarebbero diventati i protagonisti della scena artistica americana dei primi anni Cinquanta del Novecento: Guy Pène du Bois, Rockwell Kent, Eugene Speicher e George Bellows. Gli incontri fondamentali, però, per la formazione del giovane Edward saranno quelli con i suoi tre insegnanti della scuola: William Merrit Chase lo avrebbe incitato a studiare e a copiare ciò che osservava nei musei, Kenneth H. Miller lo avrebbe educato al gusto per una pittura pulita e nitida e per un’ordinata composizione spaziale e Robert Henri avrebbe contribuito a liberare l’arte di quel periodo dal peso delle norme accademiche, offrendo così un attivo esempio al giovane Hopper. Dopo il conseguimento del diploma e il primo impiego da illustratore pubblicitario alla C. Phillips & Company, Edward, nel 1906, compirà il suo primo viaggio in Europa, visitando Parigi, dove sperimenterà un linguaggio formale vicino a quello degli impressionisti, e proseguendo poi, nel 1907, per Londra, Berlino e Bruxelles. Tornato a New York, parteciperà a un’altra mostra di controtendenza organizzata da Henri presso l’Harmonie Club nel 1908 (un mese dopo quella del Gruppo degli Otto). Le personali scelte linguistiche di Hopper saranno messe a punto, però, soltanto nel 1909, quando deciderà di tornare a Parigi per sei mesi, dipingendo a Saint-Gemain e a Fontainebleau. La sua pittura prediligerà il gioco delle luci e delle ombre, e la descrizione di interni imparata da Degas e perfezionata durante il suo terzo e ultimo viaggio all’estero (ancora a Parigi e in Spagna) nel 1910. In Europa già si avviava il fauvismo, il cubismo e l’astrattismo, ma Hopper viene attratto per lo più da Manet, Pissarro, Monet, Sisley, Courbet, Daumier, ToulouseLautrec e il più antico Goya. Al suo ritorno in patria, Hopper, durante una vacanza a Gloucester, abbandona definitivamente le nostalgie europee e inizia a elaborare soggetti legati alla realtà americana, soprattutto immagini urbane di New York e scogliere e spiagge del New England. Nel 1913 partecipa all’Armory Show International Exhibition of Modern Art, inaugurata il 17 febbraio nell’armeria del 69° reggimento di fanteria di New York; mentre, nel 1918, sarà tra i primi membri del Whitney Studio Club, il più vitale centro per gli artisti indipendenti. Tra il 1915 e il 1923 Hopper abbandona temporaneamente la pittura per dedicarsi all’incisione, eseguendo puntesecche e acquaforti, grazie alle quali otterrà numerosi premi e riconoscimenti, anche dalla National Academy. Il successo ottenuto con una mostra di acquerelli (1923) e con un’altra di quadri (1924) contribuirà alla sua definizione di caposcuola dei realisti che dipingevano la scena americana. La sua vocazione artistica, fortemente evocativa, si rivolgerà sempre verso un realismo figurativo della visione combinato con un sentimento struggente e poetico del paesaggio, degli oggetti e delle persone. Egli dipingerà immagini urbane o rurali quasi sempre deserte, immerse in un silenzio e in uno spazio quasi metafisico, ottenute attraverso una composizione geometrizzante, una qualità fredda e tagliente della luce e un’estrema riduzione di dettagli. Nel 1933 il Museum of Modern Art di New York gli dedica la prima retrospettiva, e il Whitney Museum la seconda, nel 1950. In quei primi anni Cinquanta, Hopper parteciperà attivamente alla rivista Reality, fronte comune degli artisti legati alla figurazione e al realismo, che si contrapponevano all’Informale e alle nuove correnti astratte, venendo identificati erroneamente (nel clima della guerra fredda e della caccia alle streghe aperta da Mc Carthy) come simpatizzanti socialisti. Al di là delle numerose e possibili interpretazioni della sua pittura, Hopper sarebbe rimasto fedele alla propria visione interiore fino alla sua morte, avvenuta il 15 maggio del 1967 nello studio newyorchese.

 

Ultimo aggiornamento: giovedì 16 Gennaio 2003
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