BABELE ARTE MUSEO
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Nighthawks
oil on canvas, 76,2 x 152,4
Edward Hopper
- 1942
Chicago, Art Institute
subject: people
descrizione: Hopper rappresentò ripetutamente, nei suoi dipinti, le diverse ore del giorno, mettendo in evidenza gli effetti della luce in vari contesti umani. In questo utilizzo del tempo come espressione e riflesso di umori e stati d’animo, Hopper si ispirò probabilmente alla letteratura simbolista francese (Baudelaire, Rimbaud, Verlaine). Il maggiore fascino appartiene, ovviamente, alla notte, che diviene simbolo della solitudine delle grandi città. I falchi notturni non sono altro che i frequentatori nottambuli dei bar o dei ristoranti metropolitani, come in un racconto di Hemingway o come quello che realmente si trovava a New York, a Greenwich Avenue, all’incrocio fra due strade. La coppia seduta al bancone è l’elemento principale della scena insieme al barman, cui fa da contraltare cromatico e luministico il cliente isolato, seduto di spalle. I colori sono netti e abbaglianti, senza ombreggiature o sfumature, le geometrie e i piani dell’ambiente lineari, dritti, quasi astratti. Inconsciamente, forse, ho dipinto la solitudine di una grande città, affermava, ma era sedotto, in realtà, da quel magico gioco di colori e di piani sotto la fredda luce artificiale che inonda il locale. Gli individui sono presenti nel dipinto in quanto semplice materia immersa nell’ombra e nella luce. Al suo apparire, il quadro ispirò diversi poeti americani, innamoratisi di quella poesia del silenzio.
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