LA CRONACA DI PIACENZA, 15
Maggio 2004
Variazioni al femminile alla Babele Arte
In mostra da oggi tre artiste: Santa Sanchez, Angela
Policastro e Kathleen Waterloo
Si inaugura questo pomeriggio alle 17 alla Galleria
di Babele Arte in Via Roma, la mostra collettiva che
raccoglie le opere di Kathleen Waterloo, artista statunitense,
Santa Sanche, di origini messicane ed Angela Policastro,
giovane artista di Torino.
L'esposizione, seconda mostra nella programmazione
2004 di Babele Arte Gallery, propone una selezione
"al femminile" di circa 30 opere pittoriche
e scultoree.
Di prestigio i nomi presenti come quello di Kathleen
Waterloo, nata a Chicago, che propone una serie di
opere che lei stessa definisce "architetture
fantastiche che tentano di registrare osservazioni
urbane-mondane della vita quotidiana".
L’artista ha partecipato a numerose esposizioni,
tra cui l’edizione 2001 di Pulcheria Arte. Le
opere di Kathleen Waterloo sono esposte in prestigiose
gallerie di Chicago e New York.
Santa Sanchez, messicana, vive a Piacenza da tre anni.
Nata in un paese dove il folklore e l’arte sono
vivi e presenti in ogni manifestazione della vita
quotidiana, inizia sin da piccola a sperimentare l’arte
della scultura con cartapesta, una tecnica povera
ed accessibile a tutti. Ha frequentato diverse accademie,
scuole d’arte ed ha lavorato nel settore teatrale
realizzando maschere e scenografie. A Piacenza ha
organizzato laboratori di scultura per bambini.
Angela Policastro, di Torino, si diploma presso l’accademia
di Belle Arti. Il principale elemento che traspare
dalle opere di Angela Policastro è l’utilizzo
del colore; le stesure uniformi diventano campi emozionali,
superficiali che trattengono in forma definitiva e
significante i gesti e i segni che l’artista
vi deposita. Angela Policastro ha partecipato a numerose
esposizioni, proponendo sia pitture che sculture.
Santa Sanchez ed Angela Policastro saranno presenti
all'inaugurazione della mostra, mentre Kathleen Waterloo
raggiungerà Piacenza nella seconda settimana
di esposizione.
LA CRONACA DI PIACENZA, 26
Maggio 2004
di Roberta Suzzani
Declinazioni espressive al femminile
Tre modi di leggere e interpretare la storia tra colore,
forma e linea
Luce e colore. Creta e fuoco. Forma e disegno. Razionalità
e spontaneità.
Coordinate di lavoro che sembrano delineare la traiettoria
delle tre artiste in mostra alla Babele Arte Gallery.
Tre artiste - una statunitense, una messicana, una
italiana - che, sospese fra pittura e scultura, parlano
linguaggi espressivi differenti, incarnando nelle
loro differenze-contingenze, gli animi dell'arte oggi.
Per questa seconda mostra, la Babele Arte Gallery
ha voluto puntare l'attenzione sull'universo femminile
proponendo il lavoro di Kathleen Waterloo, artista
americana che utilizza colore e luce per creare le
sue riflessioni su "architetture inesistenti",
di Santa Sanchez, che nelle sue sculture traspone
tutto il calore e forza mistico religiosa delle terre
messicane, e Angela Policastro, la cui forza espressiva
si concentra nell'utilizzo del colore come unica struttura
costruttiva dello spazio.
Negli spazi della galleria di via Roma questi universi
espressivi trovano il luogo ideale creando fra loro
un dialogo modulato secondo linguaggi silenti, giocati
su sfumature e increspature, emozioni sussurrate e
sensazioni gridate.
Costrasti che trovano massima espressione nelle opere
di Kathleen Waterloo e nelle sue architetture fantastiche
in cui l'autrice traspone le sensazioni provate a
cospetto del paesaggio urbano.
"L'ordine sequenziale che colpisce guardando
le mie opere non è solo un insieme di linee
e colori, ma è formulato da una profonda riflessione
sulla mia ideologia personale".
Kathleen Waterloo mantiene un vocabolario "astratto"
e "schematico" anche quando parla della
sua arte deve parlare e non solo crearla.
Strutture schematiche giocate sulla linearità
della costruzione in cui il colore prende la consistenza
della dicotomia fra spazio "fisico" e "psicologico",
fugando quella sensazione di inconsistenza che di
primo acchito si ha di fronte ai suoi paesaggi di
colore.
Quella medesima sensazione che si prova di fronte
alle opere di Angela Policastro, giovane artista torinese
che divide il suo fare tra scultura e pittura e in
quest'ultima si esprime quasi esclusivamente attraverso
il colore.
E' infatti solo con i pigmenti che Angela Policastro
costruisce il mondo che la circonda, avvicinando il
suo modus artistico a quello di un altro "creatore
di colori" come Matisse.
Uniforni campiture di colore, stese sulla tela senza
che la sfumatura muti in qualche modo la purezza del
pigmento. E' questo il metodo realizzativo che l'artista
utilizza e che nello spettatore crea una sospensione
nella ricezione dell'immagine, che comunque, dopo
un'iniziale sensazione di spaesamento, penetra nella
sensibilità e viene riconosciuta come "insieme".
Altre corde espressive quelle suonate da Santa Sanchez,
artista messicana ormai adottiva di Piacenza - vive
nella nostra città da tre anni e in questo
periodo non ha mancato di partecipare alle più
significative manifestazioni d'arte.
Il suo universo creativo risente di quel panorama
espressivo, in bilico fra tradizione e folklore, della
sua terra madre. Manualità, maternità,
tensione al passato.
Secondo questi punti cardine l'artista declina i suo
fare creativo in cui riemergono da una parte la simbologia
della maschera, dall'altra la moderna e innovativa
formula del "tecnica povera", antica e contemporanea
al contempo.
LIBERTA', 1 Giugno 2004
Pittura e scultura da Babele Arte Gallery
Modernità e misticismo - Espressioni artistiche
contrastanti
Fedelmente allo statuto, soprattutto all'intento
dei fondatori, anche l'ultima collettiva organizzata
presso “Babele arte gallery” ha riunito
pittori e scultori diversi per formazione, stile e
provenienza così da riconfermare l'assunto
fondamentale della galleria stessa per cui l'arte
è confronto e scontro di idee, tecniche e personalità.
Con la pittrice e scultrice torinese Angela Policastro
(1973) colori puri (“Abbandono dei sensi”),
stesure uniformi, figure stilizzate al limite del
simbolismo (“Ragazze di città”)
ma intrise di umanità e tenerezza (“Gli
amanti”), rivisitazione quasi del fantastico
mondo dei fumetti dominato da contagiosa allegria
(“Calze colorate”) e magiche alchimie
espressive (“Il ciclista”).
I vivaci colori sono, a stento, trattenuti da robuste
linee di contorno a significare non una visione rigida
e forzata al contrario vitalità ed esuberanza
(“Nudo di donna”), piena soddisfazione
estetica attraverso immagini di forte impatto visivo
(“Il violinista”). Uso creativo del colore,
immediatezza grafica, antinaturalistica accentuazione
delle tinte in senso psicologico. La scultrice messicana
Santa Sanchez (1961) propone invece piccole ed accattivanti
sculture in terracotta o cartapesta, vere e proprie
allegorie ora bonarie (“Le tre grazie”,
“Donna incinta”, “Bacco”)
ora realistiche (“Maternità”, “Alessia”)
ora pensose e drammatiche (“El ciclo de la vida”)
dell'esistenza con, almeno, due acuti: “Senza
titolo”, testa di donna in terracotta e cartapesta
di estrema suggestione visiva e rara pregnanza formale,
quasi un reperto archeologico, un prezioso ritrovamento
di altre epoche ed altre civiltà e, soprattutto,
“El arbor de la vida”, accostamento di
decine di volti di bambini appoggiati e riuniti entro
una base circolare, vero e proprio inno alla vita,
anelito commosso alla giovinezza.
L'americana Kathleen Waterloo, infine, espone delicati
e silenziosi quadretti di sconcertante semplicità,
assoluta e quasi astratta purezza geometrica, tecnica
desueta, l'encausto, ottenuto impastando colori con
cera riscaldata. Caratterizzate da estrema linearità,
esaltazione della bidimensionalità, esasperata
scomposizione del reale, tonalità smorzate
qua e là vivacizzate da striature rosse, le
sue composizioni tendono ad equilibrare i contrasti
del mondo esterno, a trovare singolare punto di tangenza
oltre ogni sensibile contingenza e restaurare, così,
quiete ed armonia non solo visive ma anche interiori.
Pittura come riduzione del reale a pochi ma essenziali
colori, a schematiche riquadrature serialmente ripetute:
rarefazione formale e spirituale. Anche con Policastro,
Sanchez e Waterloo, scelta alternativa ed anticonformista
dunque da parte di Babele arte gallery, volontà
di accostare espressioni artistiche contrastanti per
mostrare modernità di contenuti, leggerezza
e felicità di tocco in Policastro, delicatezza
e sensibilità in Sanchez per finire con solitudine
e misticismo di Waterloo.
Angela Policastro, Santa Sanchez e Kathleen Waterloo.
Babele arte gallery, via Roma n. 228, Piacenza, tel.
0523/324729. Fino al 3 giugno. Orari: da martedì
a sabato 16-19, chiuso domenica e lunedì. Informazioni:
arte@babelearte.it, www.babelearte.it.
L'evento inoltre viene segnalato quotidianamente sul
Taccuino Piacentino di Libertà.
La mostra è stata segnalata su:
www.art.e-zine.it
www.stefanotorre.it
www.arte.go.it
www.inmostra.net
www.sussidiario.it
www.viavai.com
www.arteroma.com
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