BABELE ARTE MUSEO
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Andare dove?: l'uomo con le valigie (Collezione CSAC)
oil on canvas, 160x160cm
Sughi Alberto
- 1992
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subject: metaphysic
descrizione: Dei primi degli anni ’90 e’ il nuovo ciclo pittorico intitolato Andare dove?, avviato nel 1991, ma riguardante soprattutto il 1992.
Il dipinto chiave del ciclo mi sembra essere quello intitolato Addio alla casa rossa. Ci offre la condizione dello spettatore di una visione dissolutoria che ineluttabilmente lo sovrasta, coinvolge e domina, quasi il suo sguardo individuale stupefatto e rassegnato a tanto si confronti con uno spettacolo di frantumazione, di connessione appunto, come di uno specchio che si rompa, svelando anche l'inganno di quanto unitariamente era capace prima di offrirci. Chiaramente Sughi è impegnato ora ad uscire definitivamente dal racconto di una dimensione esistenziale vissuta e da vivere, per entrare invece in una situazione di pura libera evocati-vita, e dunque di nessi sostanzialmente psicologici e appunto memoriali. La sua pittura risulta affinata nel senso di una scrittura mobile, quasi alitante, ove ogni elemento si libera di peso, a costituire dunque un puro sipario di tracce e accenni meramente di relazione immaginativa. Il suo racconto, semmai, ora non è più entro il singolo dipinto, ma si propone attraverso i diversi dipinti che costituiscono il nuovo ciclo, nel loro susseguirsi di varianti quasi temporali, di un'analoga situazione di distacco, d'abbandono. Il tema della solitudine è più che mai cruciale ancora nella pittura di Sughi, ma in termini nuovi. Se alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta (per esempio in dipinti come La strada, 1959 o Uomini al bar, 1960) si trattava di solitudine sottolineata emblematicamente diciamo entro una situazione, risultava cioè in qualche misura sociologica (e di implicita critica politica), individuale ma come coralmente ribadita, e certo di motivazione sostanzialmente esistenziale, ora sembra trattarsi di una solitudine soltanto individuale (perfino autobiografica, forse), e a livello tutto psicologico, se non implicitamente addirittura ideologico".
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